INT - Roma rock, Fiesta, concerto Tokio Hotel. disordini e feriti Roma, 7 lug (Velino) - Disordini tra il pubblico e i servizi di vigilanza, diverse ragazzine ferite in modo non grave in seguito allo “sfondamento” di alcune transenne, episodi di maltrattamenti ai danni di genitori e di alcuni bambini da parte degli agenti di polizia, numerosi casi di malore provocati dalla lunga attesa sotto il sole per l’apertura dei cancelli, migliaia di persone entrate senza biglietto. Questo il bilancio del concerto dei Tokio Hotel, la boy band tedesca per la prima volta a Roma dopo l’annullamento della data del 25 marzo scorso, che la Milano Concerti, la Universal Music (casa di produzione del gruppo) e la direzione artistica di Roma Rock Festival hanno organizzato nel campo di Fiesta, a ridosso dell’ippodromo delle Capannelle. L’evento, che dal punto di vista dello spettacolo ha registrato un successo senza precedenti, sul piano dell’organizzazione, sia da parte della struttura di Fiesta, sia da parte della polizia, è stato un fallimento. Già nei tre giorni precedenti il concerto si erano avuti segnali, sottovalutati, delle difficoltà cui si sarebbe andati incontro. All’esterno dell’ippodromo delle Capannelle, infatti, hanno bivaccato, senza alcuna contromisura da parte della polizia municipale o delle forze dell’ordine, decine di camper con intere famiglie che, per assecondare la passione dei figli, hanno presidiato notte e giorno gli ingressi di Fiesta per “conquistare” un posto in prima fila.
All’alba di ieri, nonostante il concerto fosse previsto alle 21,15 e i cancelli si sarebbero aperti alle 18, l’organizzazione di Fiesta ha distribuito dei numeri al pubblico “accampato” . In totale, oltre 800 persone che dalle prime ore della mattinata sono state fatte entrare nell’area antistante il luogo dell’evento e “chiusi” in recinti di transenne. Come era prevedibile, ma l’organizzazione non lo ha previsto, a questi primi 800 tra ragazzine e genitori si sono aggiunte circa 20mila persone che già dalle 13 avevano affollato, oltre ogni parametro di sicurezza, i prati esterni all’ippodromo. Nonostante le decine di telefonate giunte al 112 e al 113 da parte di genitori preoccupati che avevano accompagnato i figli credendo di poter tranquillamente attendere all’esterno della struttura fino al termine del concerto, l’organizzazione di Fiesta non ha anticipato l’apertura dei cancelli e ha limitato il numero di addetti alla vigilanza privata (riconoscendo, peraltro, 6 euro l’ora a ciascun vigilantes per il servizio). D’altro canto, anche la polizia, responsabile dell’ordine pubblico, ha sottovalutato il fenomeno, e non ha modificato l’ora di entrata in servizio degli agenti, fissata per le 17.
Quando è stato chiaro che il flusso di pubblico aveva superato ogni previsione, sono stati chiesti rinforzi ai carabinieri, che hanno fatto intervenire il reparto di protezione civile dell’Arma che ha distribuito acqua e panini a ragazzini, ragazzine e genitori ormai da ore sotto il sole (lanciando bottiglie e contenitori sulla folla che protendeva le mani per afferrarle), mentre altri militari e personale di Fiesta provvedevano ad “innaffiare” l’enorme massa di pubblico con idranti. Contromisure che non sono bastate ad evitare numerosi malori per il troppo caldo: i servizi di ambulanza sono intervenuti in decine di casi. Poco prima delle 17 uno dei foltissimi gruppi di pubblico, in attesa da ore all’interno di un recinto a ridosso di una delle entrate, ha sfondato le transenne (alcuni addetti al servizio di sicurezza privata di Fiesta hanno riportato lesioni e fratture) e nella ressa alcune ragazzine sono rimaste ferite in modo lieve.
Lo “sfondamento” ha fatto saltare ogni tipo di organizzazione e suddivisione degli spazi. Le due tribune laterali al palco di Fiesta sono state prese d’assalto e si sono riempite all’inverosimile, con centinaia di ragazzini aggrappati anche alla balaustre esterne. Quando ormai non c’era più nulla da fare, è andato in tilt anche il sistema di comunicazione tra gli agenti di polizia e i funzionari di coordinamento. In diversi casi, nel vano tentativo di rimettere ordine, si sono verificati incresciosi episodi di maltrattamenti da parte di alcuni agenti di polizia ai danni di adulti e anche bambini. “Noi avevamo dei biglietti numerati per il Palalottomatica – racconta Silvia, 13 anni, in lacrime – che l’organizzazione ci aveva detto potevano essere utilizzati per il concerto a Fiesta, anche se non potevano garantire posti a sedere. Invece ci hanno trattato come bestie e ad un certo punto, quando un agente ci ha fatto salire su una delle gradinate, arrivati in cima un altro ci ha bloccato. Alle rimostranze di mio padre il poliziotto lo ha spinto e nella colluttazione la mia amica Beatrice è caduta”.
Quando non è stato più possibile contenere il flusso di pubblico in attesa di entrare, e in seguito allo sfondamento di uno degli ingressi, diverse migliaia di spettatori sono passati senza controllo del biglietto, come è risultato ai delegati Siae che avevano l’elenco delle matrici degli oltre 20mila biglietti venduti (tra la data del 25 marzo al Palalottomatica e quella di ieri a Fiesta) e non hanno ricevuto un numero uguale di tagliandi di controllo. In questa circostanza, secondo stime di fonti interne all’organizzazione, sarebbero state circa 7mila le persone che sono riuscite ad entrare senza aver mai acquistato alcun tipo di biglietto. Gli organizzatori del concerto hanno dimostrato di aver sottovalutato sia l’impatto di pubblico dei Tokio Hotel sia, soprattutto, la tipologia del pubblico: in prevalenza ragazzine tra i 12 e i 16 anni, i cui comportamenti “di massa” (come hanno osservato alcuni degli stessi responsabili del servizio di sicurezza) sono differenti e meno gestibili di quelli di un pubblico adulto.
Questa considerazione avrebbe dovuto indurre sia i responsabili di Fiesta, sia la casa di produzione dei Tokio Hotel, la Universal Music, sia la società organizzatrice del tour italiano, la Milano Concerti, ad evitare di recuperare in un luogo dalla “logistica difficile”, come Fiesta, un concerto che era originariamente previsto al Palalottomatica il 25 marzo scorso (data poi annullata a causa di alcuni problemi di salute del cantante del gruppo, Bill Kaulitz). L’area di Fiesta, infatti, non ha ingressi separati per settori (come nel caso del Palalottomatica o di uno stadio), è completamente all’aperto (una circostanza che in piena estate come in pieno inverno sconsiglia di organizzare eventi di grande richiamo di pubblico) ed è difficilmente controllabile. Nonostante questi dati di fatto, la Prefettura, in occasione dell’ultimo sopralluogo il giorno precedente al concerto, quando cioè erano già accampate all’esterno un migliaio di persone, ha concesso l’agibilità per 25mila persone. “Come se si trattasse di un pic-nic”, ha osservato con ironia uno dei responsabili della sicurezza che vuole restare anonimo. “Per la prima volta – ha detto il vigilantes – ho avuto la pelle d’oca. Abbiamo dato un pessimo insegnamento a decine di giovanissimi”.
(Roberto Ormanni) 7 lug 2008 18:54
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